lunedì 27 gennaio 2014

Il giorno della memoria. Che fare?


Il giorno della memoria. E sempre quel dubbio, sempre quell'incertezza. Cosa posso fare per dare un contributo vero nella lotta contro la barbarie e l'orrore? Avverto il dubbio che qualunque dichiarazione di rito sia non solo inutile, ma anche nociva. L'ho sempre temuto. E lo temo di più oggi all'indomani dell'offesa alla comunità ebrea di Roma. Mi sono indignato e ho provato stizzoso dispetto, ad esempio, come tanti, per quella scritta sul muro: Hanna Frank bugiardona. Cosa abbiamo pensato? Fanatici e ignoranti. Io ho pensato anche: ragazzini. Per quel linguaggio infantile: bugiardona. Non è un dettaglio l'approssimazione ortografica, ma neanche l'indizio anagrafico. Avverto il segnale di un'opposizione totale al mondo degli adulti, alle sue convinzioni, ai suoi rituali, alla sua ipocrisia. Da tale opposizione a un mondo escludente e incomprensibile discende prima il sospetto e poi la convinzione che gli adulti, i democratici, le persone normali siano vittime o agenti di un complotto. E la voglia di un pensare contro. Contro comunque. Contro a sproposito. Credo che non ne usciamo facilmente. Vedo vie difficili e impervie da percorrere. La prima: recuperiamo a tutti i costi al tessuto sociale e alla comunità i troppi giovani analfabeti e disorientati. Li mettiamo al lavoro ad esempio. Li chiamiamo a proporre. La seconda: ridicolizziamo le loro battaglie su obiettivi inventati (dalla fede nella squadretta di calcio a quella nell'antisemitismo), con animatori, Crozza di strada. La terza: li sfidiamo a nuove e serie battaglie, quali il lavoro e l'eguaglianza. La quarta, più costosa e difficile: costruiamo una scuola nuova. Una scuola capace di spiegare perché è importante scrivere Anna e non Hanna. Una scuola capace di curvarsi su tutte le ignoranze e porvi rimedio, ragazzo per ragazzo. Facendo desiderare l'istruzione, non imponendola maldestramente e inutilmente. Tempo fa avevo postato un pezzo sul mio blog, rossodemocratico, sull'esperienza affascinante di una insegnante fiorentina. Lo ripropongo. http://rossodemocratico.ilcannocchiale.it/?yy=2011&mm=1 La quinta proposta è: smettiamo di essere indulgenti giacché l'indulgenza è il contrario dell'attenzione

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