giovedì 30 luglio 2015

Mattarella e il diritto effettivo al lavoro


Due spunti interessanti oggi del Presidente timido (remissivo?) alla cerimonia del ventaglio. Il primo spunto chiaramente critico verso il renzismo: "Non si risolvono i problemi con un uomo solo al comando". Mi interessa ancor più il secondo, meno esplicitamente, ma più sostanzialmente critico verso il renzismo e anche verso il pensiero comune: "Il diritto al lavoro per TUTTI è un impegno della Costituzione". Una lettura corretta della Costituzione e dei suoi trascuratissimi elementi di socialismo. Un diritto per TUTTI significa che non ci si può acquietare nella speranza (o anche nel risultato) di avere "solo" 2.500.000 disoccupati anziché 3.000.000. Perché ognuno vive una vita sola. Ed è inaccettabile che la viva come uno dei 2.500.000 "sprecati". Sarebbe inaccettabile anche se ci fosse uno solo privato del diritto effettivo al lavoro. Quindi governo e parlamento sono fuorilegge. Questa è la mia interpretazione del discorso di Mattarella. Scelgo la Costituzione come bandiera della Grande Ribellione che auspico e attendo.

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