sabato 14 novembre 2015

Aspetto Francesco


Ci sarebbero tante cose difficili da fare per opporsi alla barbarie. Innanzitutto liberarsi della barbarie che è in noi per andare all'attacco leggeri. Si dovrebbe reinventare il sogno di un'Europa unita davvero, non più divisa dalle piccole convenienze. Si dovrebbe reinventare il sogno di una Organizzazione degli Stati Uniti del Mondo. Un po' più dell'Onu. A piccoli passi, ma non troppo piccoli. Perché non sappiamo quanto tempo abbiamo. Cominciare ad esempio sopprimendo il diritto di veto delle nazioni più forti. Poi votando insieme un'assemblea rappresentativa dei popoli e delle culture del pianeta. Pensando al che fare, entro presto in apparente contraddizione. Sono abbastanza convinto infatti - da laico, anzi da ateo - che le religioni sono fattori decisivi nella insicurezza del pianeta perché inevitabilmente divisive e perché inevitabilmente dotate di appendici fanatiche. Oggi l'Islam più che altre, ma comunque non solo l'Islam. Ciò detto nell'assetto attuale della comunicazione nel mondo, penso che solo la voce di una riconosciuta autorità religiosa quale quella di Francesco può essere chiara e udibile a tutti. Aspetto quindi le parole di Francesco. Mi aspetto che promuova un incontro solenne di tutte le autorità religiose del mondo. Che possano dire chiaramente che né Dio né Allah né alcun altro Dio è così stupido da godere dei corpi smembrati dei kamikaze e delle loro vittime. Che Dio, comunque si chiami, ha cose più serie di cui occuparsi, governando il mondo. Non dispero poi che l'umanità convertita alla pace, alla cura di sé e all'arduo buon senso, faccia ameno domani di ogni religione e di Francesco, Francesco che resterà comunque l'eroe dell'umanità laica di domani se riuscirà a fare quello che oggi i cosiddetti "politici" non saprebbero mai fare. .

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