giovedì 21 gennaio 2016

Quanti e quali passi avanti contro il maschilismo


Sono convinto che per la pari dignità dei generi e degli orientamenti sessuali in Italia, in Europa e nel mondo siano stati fatti passi giganteschi negli ultimi decenni. Prima era ovvio ovunque attribuire alla donna diritti minori come era ovvio il disprezzo per gli omosessuali. Non è così ora. Ma l'etichetta e il politicamente corretto sono cambiati più della sostanza del nostro vero sentire. Che è cambiato un po' meno. Fra ieri ed oggi due conferme. La prima in Italia con l'allenatore del Napoli il quale, dovendo scegliere l'invettiva più dura contro l'avversario dell'Inter, lo apostrofa come "frocio e finocchio". Quindi, l'emozione e la rabbia mettono a tacere i freni inibitori e svelano i pensieri veri. Ora addirittura Juncker che, per far pace con Renzi spiega che "A volte nel dibattito si usano frasi maschie e virili". Assai peggio Juncker di Sarri, giacché l'allenatore ha l'attenuante relativo di non aver parlato a freddo. Insomma, molta strada si è fatta ma ancor più strada si ha da fare per seppellire il maschilismo da strapazzo. P.S. Mi accorgo mentre scrivo che proprio ora Otto e mezzo dibatte sull'analogia Sarri-Juncker. Non sono abbastanza originale...

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