venerdì 6 ottobre 2017

Amministrare declino e rassegnazione


In sintesi i dati Istat ed Ocse ci dicono che cresciamo (qualcuno cresce), ma meno di quasi tutti. Che l'occupazione cresce (considerando occupato anche chi lavora un'ora al giorno), ma meno che in quasi tutto il resto d'Europa. Che la crescita del debito frena, ma il debito resta il più alto in Europa. Che i laureati sono nettamente meno che nella media europea e che però sembrano troppi perché pochi lavorano e pochissimi lavorano in mansioni coerenti, per livello e indirizzo, alla laurea conseguita. Insomma cogliamo meno degli altri gli effetti della modesta alta marea. Intanto i penultimi delle periferie sono accompagnati alla destra estrema da Salvini, CasaPound e qualche prete addirittura, col concorso di un centro inetto che non trova intelligenza e risorse per l'integrazione. Le risorse che servirebbero a dare un tetto ad italiani e immigrati servono a costruire seconde case, inutili autostrade e resort briatoriani. Ci avviamo sempre più verso un modello di Paese mordi e fuggi che regala al resto d'Europa i suoi ragazzi costosamente allevati e formati. Un Paese stupido e masochista, oppure "generoso", secondo i punti di vista. In compenso abbiamo un premier serio che non fa smorfiette e battutine ma amministra, sulla scia del precedente governo, il declino. Però con compostezza.

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