venerdì 10 novembre 2017

Lo sport di uccidere


Ho appreso da un Tg poc'anzi di una donna morta nel milanese per malore sopravvenuto dopo il lancio di un masso sull'auto in cui viaggiava. Ho appreso al contempo che lo squallido sport criminale non si è mai interrotto. Evidentemente i media che ci suggeriscono cosa temere e cosa no non ne danno notizia se non c'è almeno un morto. Ciò osservato, mi preme dire una cosa. Premesso che l'assassinio degli invasati terroristi mi dà ovvio sgomento, personalmente sono assai più atterrito dalla pratica prevalentemente giovanile di spaventare, ferire, uccidere per mero passatempo, per vincere la noia, per andare contro la corrente della convivenza. Mi atterrisce di più perché non trovo facili rimedi. Tranne una inverosimile rivoluzione culturale. Quei giovani sono parenti dei terroristi dell'Isis, ma sono fratelli dei ragazzi di CasaPound di cui ho detto in altro post e che confessavano di insultare i neri per strada senza sapere spiegare il perché.

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