mercoledì 9 maggio 2018

Eleonora Moro che consegna le Brigate cosiddette “rosse” all'abisso dell'infamia


Nei 55 giorni fra il sequestro (e sterminio della scorta) e l'esecuzione, ho trovato il momento più atroce nel colloquio telefonico fra il giustiziere Moretti ed Eleonora, moglie di Moro. Moretti dice ad Eleonora che solo un intervento della DC può fare recedere le Br dall'eseguire la sentenza. Le voci si accavallano. Moretti teme di essere intercettato e vuole chiudere. Allora Eleonora ha parole tremende, parole semplici, parole di sconvolgente “ipocrisia” dettate da un amore senza limiti. “Le chiedo scusa” dice al carnefice. Al carnefice che dispone della vita dell'uomo amato. Non basteranno le scuse. Non basterà niente. Ma quel colloquio per me consegna definitivamente le Br alla spazzatura della Storia. L'assassinio, preceduto da torture infami a Moro e alla sua famiglia, non avvierà rivoluzione alcuna. La Storia ci dirà che il proletariato non sarà emancipato, ma sconfitto e frantumato. La Storia ci dice che la violenza cieca, perpetrata da sedicenti interpreti del proletariato, non conduce alla Rivoluzione, ma all'abisso.

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